Poliploidia - foto da ptbeach.com |
Selezione
E’ una tecnica largamente
usata in agronomia. I cultivar che dimostrano di possedere caratteristiche
migliori vengono perpetuati, mentre vengono scartati quelli con qualità
inferiori. In questo modo si migliorano aspetti genetici quali la resistenza ai
parassiti, alle condizioni atmosferiche avverse, aspetti produttivi
(concentrazione principi attivi), aspetti morfologici, come l’altezza, per
favorire la lavorazione meccanica.
Per selezionare le varietà
migliori si può intervenire:
- discriminando i semi
(selezione sementi);
- praticando l’innesto dei
cultivar (selezione clonale).
L’efficacia della selezione è
quindi strettamente dipendente dai cicli vegetativi, ma con l’uso delle biotecnologie tale arco di tempo annuale viene
ridotto nell’ordine dei giorni-settimane. Le tecniche di selezione
biotecnologiche sono:
- propagazione vegetativa;
- organogenesi.
Ad esempio, grazie alle tecniche
di selezione, la resa della china è aumentata dal 5 al 15%; risultati
importanti sono stati ottenuti su moltissime piante in particolare: digitale,
lavanda e droghe essenziere come menta e timo.
Mutazione
Viene modificata la sequenza
originaria di amminoacidi che formano una proteina, determinando la variabilità
genetica. La nuova proteina può essere diversamente funzionante, malfunzionante
o non funzionante. Avviene raramente in modo spontaneo e sono in corso studi
per il suo sfruttamento nelle pratiche biotecnologiche.
Poliploidia
Consiste nell’aumento del
numero di cromosomi (3n, 4n...), che avviene in seguito ad anomalie nella
divisione cellulare. Ciò può accadere:
- spontaneamente,
- sotto induzione umana,
tramite l’utilizzo di colchicina.
In entrambi i casi si
originano individui sterili.
Le piante ottenute mostrano
caratteri morfologici ingigantiti e una maggior capacità di resistenza alle
condizioni climatiche.
Esempi di piante medicinali
così trattate sono belladonna, stramono, china, tabacco, lobelia. Il
poliploidismo, oltre che sui caratteri morfologici, ha influito, migliorandola,
anche sulla produzione di principi attivi.
Ibridazione
Consiste nell’incrocio, per
riproduzione sessuata, tra individui con caratteristiche genetiche diverse e
d’interesse. Si uniscono così le qualità desiderate di un individuo con quelle
di un’altro. Questa pratica ha dato ottimi risultati nel campo delle piante
medicinali ad alcalodi (come belladonna e lobelia), permettendo un’importante
ottimizzazione sia delle molecole d’interesse sia del loro rapporto reciproco.
Tuttavia la successiva
riproduzione per impollinazione non garantisce il mantenimento in modo stabile
dei nuovi caratteri, per cui, di volta in volta, i nuovi cultivar vengono
riprodotto per via vegetativa.
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