lunedì 30 settembre 2013

Fattori esogeni biotici


Arnica montana
Le piante trascorrono tutta la loro vita in un habitat preciso e determinato, dove interagiscono senza interruzione con tutti gli altri organismi viventi che popolano lo stesso ambiente. Flora, fauna, funghi, batteri.
Questa convivenza comporta un’influenza determinante dell’ambiente sulla produzione dei principi attivi.

Predatori e impollinatori

Gli insetti impollinatori sono indispensabili per garantire la fecondazione e la procreazione di nuove generazioni. Se aumenta il numero dei loro predatori, diminuiscono le possibilità delle piante di essere fecondate. Alcune specie soffriranno più di altre questa condizione, in relazione a quale tipo di impollinatore viene a mancare.

Parassiti

Insetti e funghi che vivono a spese di altri individui (parassiti), sono tenuti sotto controllo dai naturali equilibri dell’ambiente a cui la pianta si è geneticamente adattata nel tempo. Se prendono il sopravvento ed aumentano eccessivamente di numero si parla di infestazione, e in queste condizioni possono mettere in serio pericolo la salute e la vita stessa di singole piante o di interi gruppi.
Non appartengono a questa categoria quei funghi che instaurano un rapporto simbiotico con le piante, insediandosi a livello delle radici (micorrize) ed instaurando un costruttivo scambio di sostanze nutritive.

Microrganismi

Batteri funghi e protozoi, sono organismi unicellulari che possono procurare infezioni e patologie alla pianta. Anche in questo caso le infezioni si manifestano in occasione di improvvisi mutamenti degli equilibri ambientali.
Le piante convivono con i microrganismi del terreno che sono fondamentali per la vita della pianta, in quanto le procurano il nutrimento, mettendole a disposizione sostanze indispensabili come l’azoto e lo zolfo.

Allelopatia

Le piante occupano spazi condivisi, di conseguenza si influenzano reciprocamente per tutta la vita, sia sinergicamente che antagonisticamente.
Tale interazione influisce sulla produzione di principi attivi. Queste influenze reciproche sono note, e nel corso della storia dell’umanità, gli agricoltori hanno imparato a conoscerle e a progettare colture abbinando certe piante piuttosto che altre.

Esempi:

- Lo stramonio, se coltivato accanto al lupino, aumenta la produzione in alcaloidi del 20-30%. Si osserva l’effetto contrario se viene dimorato accanto alla menta (-50-60%).

- La belladonna, se coltivata accanto all’assenzio, aumenta la su produzione di alcaloidi del 20-50%.

- L’arnica, se coltivata da sola in coltura pura, non riesce a svilupparsi, così come accade anche ad altre piante. Si pensa che questo fenomeno sia dovuto al fatto che non sia in grado di produrre fattori della crescita in modo indipendente. Le è quindi necessario fornirsi di tali sostanze dalle piante conviventi.










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