Il ciclo vitale di una pianta è fortemente influenzato dalle
caratteristiche dell’ambiente che lo circonda, dai suoi aspetti climatici,
geologici, geografici ecc.
La conoscenza di questi fattori risulta fondamentale nel
momento in cui si sceglie una determinata cultura da dimorare in un certo
habitat. E’ importante valutare se la specie scelta si adatterà bene alle
caratteristiche del luogo, sviluppandosi in buona salute e fornendo una
produzione qualitativa di principi attivi.
Se tale collocazione è diversa dall’area di origine
naturale, dove la pianta cresce spontanea, è necessario considerare i singoli
fattori e le loro specifiche influenze sia sulla painta che sugli organismi
viventi in generale.
Temperatura
Influenza in modo quantitativo la produzione di principi
attivi.
Influenza la vita dei microrganismi, ad esempio i batteri la
cui velocità metabolica può cambiare in funzione della temperatura.
In generale, molte piante sopportano solo un ristretto range
di temperature, e solo in un range ancora più ristretto producono la massima
quantità di principi attivi.
Luce
E’ un fattore determinante per la vita stessa degli
organismi autotrofi, i quali producono molecole organiche, come il glucosio,
autonomamente elaborando acqua e anidride carbonica sfruttando l’energia delle
radiazioni solari (fotosintesi).
Ogni pianta è diversamente sensibile alla luce e le piante
autocotne, spontanee sono perfettamente adattate ad uno specifico fotoperiodo.
Il tipo di luminosità delle giornate di una specifica zona geografica, è
strettamente correlato con il ciclo vegetativo e riproduttivo della pianta,
quindi sia sulla crescita che sulla fioritura.
Sono imprtanti sia la lunghezza del periodo luminoso della
giornata, sia il tipo di radiazione filtrato dall’atmosfera e dipendente da
latitudine, altitudine e clima.
Vi sono piante lungodiurne, che fioriscono solo se le ore di
luminosità superano un certo limite, viceversa esistono piante brevidiurne che
esigono la condizione contraria. Molte piante possono sopravvivere in ambienti diversi ma, per esempio, non forire mai se non a primavera o inizio estate,
quando le giornate sono più lunghe.
Acqua
Influenza lo sviluppo vegetativo della pianta sia in se
difetto che in eccesso (asfissia del terreno e inefficienza delle radici che si
danneggiano).
Anche l’umidità dell’aria, per ragioni osmotiche, rallenta
il meccanismo di traspirazione di acqua dalle foglie, grazie al quale la pianta
“succhia” dalle sue estremità i nutrienti dalle radici.
Anidiride carbonica
La sua concentrazione è direttamente correlata con la
fotosintesi clorofilliana e quindi con la produzione di glucosio (organicazione
del carbonio).
Ossigeno
Senza ossigeno non può avvenire attività metabolica. E’
essenziale alla vita di ogni organismo aerobio. Nelle piante svolge anche un
ruolo negli scambi gassosi a livello fogliare, per favorire l’ingresso di
anidride carbonica.
Latitudine
Influisce in modo molto sensibile sulla produzione di
principi attivi ed in particolare sulla composizione degli oli essenziali,
alcaloidi e acidi grassi.
In alcune piante si osserva questo aspetto a livello
qualitativo: più ci si avvicina alle aree calde, tropicali, aumenta il
contenuto in acidi grassi saturi rispetto a quelli insaturi e viceversa.
Ad esempio:
- il cacao, che è una pianta tropicale, ha un elevato
contenuto in acidi grassi saturi;
- olive, arachidi e sesamo, prodotti delle aree
subtropicali, mostrano una maggior concentrazione in acidi grassi insaturi,
come l’acido oleico;
Altitudine
Anch’essa influisce sulla quantità di principi attivi.
Ad esempio:
- menta e timo sono più produttive in pianura;
- la valeriana è più ricca in principi attivi se coltivata
in altura.
Costituzione del terreno
La struttura e la composizione del suolo influisce in modo
marcato sulle caratteristiche della pianta.
- La camomilla predilige i terreni acidi e non apprezza i
terreni alcalini;
- La digitale aumenta la propria produzione di metaboliti in
presenza di Mn++, mentre in terreni calcarei s’impoverisce.
- le droghe essenziere richiedono terreni sabbiosi;
- La valeriana non gradisce terreni paludosi;
- L’altea produce pochi principi attivi se coltivata in
terreni umidi.
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