martedì 1 ottobre 2013

Metodi di conservazione delle droghe



essiccazione
I metodi di conservazione, che si applicano il prima possibile dopo la raccolta, ma anche in ulteriori successive fasi della lavorazione, consistono nel bloccare ogni attività enzimatica e quindi batterica. Questo per preservare caratteristiche importanti come il contenuto in principi attivi e le qualità organolettiche.
Alterazioni che possono verificarsi sono ad esempio:

- ossidazione di legami insaturi,
- polimerizzazione,
- idrolisi enzimatica e chimica.
Queste alterazioni possono essere causate, oltre che dalla presenza di mirorganismi, anche da luce, calore, pesticidi e fertilizzanti. E’ quindi importante mantenere le droghe sempre lontano dal contatto diretto con la radazione solare. L’uso di pesticidi e fertilizzanti nella coltivazione di piante a scopo medicale è sicuramente deleteria per il prodotto finale.

Principali metodi di conservazione 

- Essiccazione e liofilizzazione: hanno come scopo un’inibizione temporanea di ogni attività enzimatica e batterica, tramite la drastica riduzione del contenuto in acqua della droga. Tali attività, però, si ripristineranno nel momento in cui il prodotto ottenuto verrà reidratato. Per questa ragione è importante tenere l’umidità degli ambienti sotto stretto controllo;

- uso di stabilizzanti e conservanti: determinano denaturazione irreversibile degli enzimi e distruzione dei microrganismi.

(approfondisci)

La percentuale di acqua, in ogni caso, deve risultare alla fine del trattamento, inferiore al 5%.

Esempio di iniziale contenuto in acqua di alcune droghe o parti di pianta:

materiale erbaceo: 60-70%
foglia: 60-70%
radice: 60-70%
frutto: 90%
corteccia: 40%
legno: 45%
seme: 5-10%







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