I metodi di conservazione, che si applicano il prima
possibile dopo la raccolta, ma anche in ulteriori successive fasi della
lavorazione, consistono nel bloccare ogni attività enzimatica e quindi
batterica. Questo per preservare caratteristiche importanti come il contenuto
in principi attivi e le qualità organolettiche.
Alterazioni che possono verificarsi sono ad esempio:
- ossidazione di legami insaturi,
- polimerizzazione,
- idrolisi enzimatica e chimica.
Queste alterazioni possono essere causate, oltre che dalla
presenza di mirorganismi, anche da luce, calore, pesticidi e fertilizzanti. E’
quindi importante mantenere le droghe sempre lontano dal contatto diretto con
la radazione solare. L’uso di pesticidi e fertilizzanti nella coltivazione di
piante a scopo medicale è sicuramente deleteria per il prodotto finale.
Principali metodi di conservazione
- Essiccazione e liofilizzazione: hanno come scopo
un’inibizione temporanea di ogni attività enzimatica e batterica, tramite la
drastica riduzione del contenuto in acqua della droga. Tali attività, però, si
ripristineranno nel momento in cui il prodotto ottenuto verrà reidratato. Per
questa ragione è importante tenere l’umidità degli ambienti sotto stretto controllo;
- uso di stabilizzanti e conservanti: determinano
denaturazione irreversibile degli enzimi e distruzione dei microrganismi.
(approfondisci)
(approfondisci)
La percentuale di acqua, in ogni caso, deve risultare alla
fine del trattamento, inferiore al 5%.
Esempio di iniziale contenuto in acqua di alcune droghe o
parti di pianta:
materiale erbaceo: 60-70%
foglia: 60-70%
radice: 60-70%
frutto: 90%
corteccia: 40%
legno: 45%
seme: 5-10%
Nessun commento:
Posta un commento