domenica 6 ottobre 2013

Preparazione, essiccazione e liofilizzazione


Preparazione

Le fasi immediatamente successive alla raccolta sono di fondamentale importanza al fine di mantenere il più possibile inalterate le qualità della droga, soprattutto in relazione ai principi attivi e alle caratteristiche organolettiche. Durante tutte le fasi che seguono si effettuano operazioni per le quali si deve tenere conto della natura della droga e delle sue componenti: quali sostanze non devono assolutamente essere degradate dalla lavorazione e quali invece non sono, nello specifico caso, d'interesse farmaeutico o commerciale; se viene isolata una sola molecola d'interesse o se si estrare l'intero fitocomplesso; ecc..

conservazione
Per ogni specifica droga si tiene conto che essa è composta da:

1) principi attivi: sostanze attive principali e sostanze secondarie attive, le quali concorrono con le principali alla specifica azione d'interesse farmaceutico della droga. Nell'insieme concorrono alla formazione del fitocomplesso;
2) composti secondari: sostanze secondarie che non concorrono all'azione diretta specifica d'interesse, ma in qualche modo ne influenzano l'azione. Ad esempio agendo sull'assorbimento o sulla veicolazione, come nel caso di polifenoli e saponine; vanno comunque considerate parte del fitocomplesso.
3) sostanze non attive che non concorrono all'azione principale in modo evidente, come nel caso degli zuccheri;
4) composti indesiderati che possono causare inappetibilità o instabilità del prodotto, come ad esempio sostanze lipofile inclini all'irrancidimento; sostanze glicoproteiche irritanti;
5) costituenti strutturali come la cellulosa, la lignina, la sueberina e la sostanze pectiche delle pareti cellulari.
Le prime operazioni consistono nella mondatura e nella preparazione.

Con la mondatura si procede all’eliminazione:
- di tutte le parti non idonee, poiché guaste o in qualche modo compromesse o deteriorate;
- di parti di altre piante;
- di detriti di vario genere.

Con la preparazione si adegua la droga ad un formato adatto alle procedure di estrazione dei principi attivi o all’uso diretto. Ad esempio:
- frantumazione,
- triturazione,
- polverizzazione
(approfondisci)

Conservazione

La droga viene sottoposta ai procedimenti di conservazione in relazione alla sua tipologia e nel momento più idoneo.

Essiccazione

Consente di inibire temporaneamente le attività enzimatiche fino a successiva reidratazione (volontaria o accidentale, ad esempio per eccessiva umidità negli ambienti). Può avere luogo:
- su graticci: sono necessari tempi lunghi, almeno una settimana e più;
- in locali chiusi: si ottiene essiccazione in tempi rapidi tramite l’uso di una caldaia esterna.
- con essiccatore dinamico: in aggiunta alla condizioni precedenti, la droga si muove su rulli trasportatori.

Nelle essiccazioni con caldaia, le temperature vengono prtate fino a 60°C. A questa temperatura si ottiene una parziale sterilizzazione da batteri e lieviti non sporiginei.
La percentuale di acqua deve scendere sotto il 5%, per cui i tempi di essiccazione sono regolati da tale parametro.

Ogni droga comunque esige specifiche attenzioni, ad esempio:
- I valepotriati della valeriana si degradano in presenza di temperature elevate e di umidità;
- la genziana, se usata in ambito erboristico, va essiccata rapidamente per preservarne tutte le caratteristiche, se invece è utilizzata in liquoristica, si lasciano fermentare le radici per un certo periodo di tempo;

In generale molti principi attivi sono sensibili a luce, calore e umidità. Tali parametri vanno quindi regolati in relazione alla specifica droga.

Liofilizzazione

Consiste nella sublimazione dell’acqua, in questo modo si raggiungono percentuali di acqua residua molto più basse (1-3%).
Avviene per stadi: la droga viene congelata a bassissime temperature (-40 - -60°C) in modo rapido. Successivamente si procede con la sublimazione (essiccamento primario), ponendo la droga sotto vuoto. L’acqua passa così direttamente dallo stato solido allo stato gassoso. Segue l’essiccamento secondario con innalzamento della temperatura ed ulteriore abbattimento della percentuale di acqua residua.

Questa tecnica permette una miglior conservazione in relazione ad attività enzimatiche e batteriche, ed un miglior mantenimento delle caratteristiche generali della droga, grazie al minor danneggiamento delle strutture cellulari.

Stabilizzazione

Si ottiene denaturazione enzimatica irreversibile.
La droga viene dapprima umettata con solvente, generalmente alcol etilico o acetone, quindi viene posta in autoclave a temperature comprese tra o 105 e i 110 °C, e con pressione pari a circa 0,25 atmosfere.
Tecnica modulata in relazione alla droga, che dovrebbe conservare l’integrità delle membrane cellulari evitando la rottura dei vacuoli. Impraticabile in caso di principi attivi termolabili.

Conservazione

Si utilizzzano conervanti chimici antimicrobici e antiossidanti. Ad esempio:

Antimicrobici
- anidride solforosa (E220),
- nitrito sodico (E250),
- nitrato sodico (E251),

Antiossidanti
- acido ascorbico (E300),
- butillodrossianisolo (E320),
- butilidrossitoluene (E321).


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