Preparazione
Le fasi immediatamente successive alla raccolta sono di
fondamentale importanza al fine di mantenere il più possibile inalterate le
qualità della droga, soprattutto in relazione ai principi attivi e alle
caratteristiche organolettiche. Durante tutte le fasi che seguono si effettuano operazioni per le quali si deve tenere conto della natura della droga e delle sue componenti: quali sostanze non devono assolutamente essere degradate dalla lavorazione e quali invece non sono, nello specifico caso, d'interesse farmaeutico o commerciale; se viene isolata una sola molecola d'interesse o se si estrare l'intero fitocomplesso; ecc..
Per ogni specifica droga si tiene conto che essa è composta da:
1) principi attivi: sostanze attive principali e sostanze secondarie attive, le quali concorrono con le principali alla specifica azione d'interesse farmaceutico della droga. Nell'insieme concorrono alla formazione del fitocomplesso;
2) composti secondari: sostanze secondarie che non concorrono all'azione diretta specifica d'interesse, ma in qualche modo ne influenzano l'azione. Ad esempio agendo sull'assorbimento o sulla veicolazione, come nel caso di polifenoli e saponine; vanno comunque considerate parte del fitocomplesso.
3) sostanze non attive che non concorrono all'azione principale in modo evidente, come nel caso degli zuccheri;
4) composti indesiderati che possono causare inappetibilità o instabilità del prodotto, come ad esempio sostanze lipofile inclini all'irrancidimento; sostanze glicoproteiche irritanti;
5) costituenti strutturali come la cellulosa, la lignina, la sueberina e la sostanze pectiche delle pareti cellulari.
Per ogni specifica droga si tiene conto che essa è composta da:
1) principi attivi: sostanze attive principali e sostanze secondarie attive, le quali concorrono con le principali alla specifica azione d'interesse farmaceutico della droga. Nell'insieme concorrono alla formazione del fitocomplesso;
2) composti secondari: sostanze secondarie che non concorrono all'azione diretta specifica d'interesse, ma in qualche modo ne influenzano l'azione. Ad esempio agendo sull'assorbimento o sulla veicolazione, come nel caso di polifenoli e saponine; vanno comunque considerate parte del fitocomplesso.
3) sostanze non attive che non concorrono all'azione principale in modo evidente, come nel caso degli zuccheri;
4) composti indesiderati che possono causare inappetibilità o instabilità del prodotto, come ad esempio sostanze lipofile inclini all'irrancidimento; sostanze glicoproteiche irritanti;
5) costituenti strutturali come la cellulosa, la lignina, la sueberina e la sostanze pectiche delle pareti cellulari.
Le prime operazioni consistono nella mondatura e nella
preparazione.
Con la mondatura si procede all’eliminazione:
- di tutte le parti non idonee, poiché guaste o in qualche
modo compromesse o deteriorate;
- di parti di altre piante;
- di detriti di vario genere.
Con la preparazione si adegua la droga ad un formato adatto
alle procedure di estrazione dei principi attivi o all’uso diretto. Ad esempio:
- frantumazione,
- triturazione,
Conservazione
La droga viene sottoposta ai procedimenti di conservazione
in relazione alla sua tipologia e nel momento più idoneo.
Essiccazione
Consente di inibire temporaneamente le attività enzimatiche
fino a successiva reidratazione (volontaria o accidentale, ad esempio per
eccessiva umidità negli ambienti). Può avere luogo:
- su graticci: sono necessari tempi lunghi, almeno una
settimana e più;
- in locali chiusi: si ottiene essiccazione in tempi rapidi
tramite l’uso di una caldaia esterna.
- con essiccatore dinamico: in aggiunta alla condizioni
precedenti, la droga si muove su rulli trasportatori.
Nelle essiccazioni con caldaia, le temperature vengono
prtate fino a 60°C. A questa temperatura si ottiene una parziale
sterilizzazione da batteri e lieviti non sporiginei.
La percentuale di acqua deve scendere sotto il 5%, per cui i
tempi di essiccazione sono regolati da tale parametro.
Ogni droga comunque esige specifiche attenzioni, ad esempio:
- I valepotriati della valeriana si degradano in presenza di
temperature elevate e di umidità;
- la genziana, se usata in ambito erboristico, va essiccata
rapidamente per preservarne tutte le caratteristiche, se invece è utilizzata in
liquoristica, si lasciano fermentare le radici per un certo periodo di tempo;
In generale molti principi attivi sono sensibili a luce,
calore e umidità. Tali parametri vanno quindi regolati in relazione alla
specifica droga.
Liofilizzazione
Consiste nella sublimazione dell’acqua, in questo modo si
raggiungono percentuali di acqua residua molto più basse (1-3%).
Avviene per stadi: la droga viene congelata a bassissime
temperature (-40 - -60°C) in modo rapido. Successivamente si procede con la
sublimazione (essiccamento primario), ponendo la droga sotto vuoto. L’acqua
passa così direttamente dallo stato solido allo stato gassoso. Segue
l’essiccamento secondario con innalzamento della temperatura ed ulteriore
abbattimento della percentuale di acqua residua.
Questa tecnica permette una miglior conservazione in
relazione ad attività enzimatiche e batteriche, ed un miglior mantenimento
delle caratteristiche generali della droga, grazie al minor danneggiamento
delle strutture cellulari.
Stabilizzazione
Si ottiene denaturazione enzimatica irreversibile.
La droga viene dapprima umettata con solvente, generalmente
alcol etilico o acetone, quindi viene posta in autoclave a temperature comprese
tra o 105 e i 110 °C, e con pressione pari a circa 0,25 atmosfere.
Tecnica modulata in relazione alla droga, che dovrebbe
conservare l’integrità delle membrane cellulari evitando la rottura dei
vacuoli. Impraticabile in caso di principi attivi termolabili.
Conservazione
Si utilizzzano conervanti chimici antimicrobici e
antiossidanti. Ad esempio:
Antimicrobici
- anidride solforosa (E220),
- nitrito sodico (E250),
- nitrato sodico (E251),
Antiossidanti
- acido ascorbico (E300),
- butillodrossianisolo (E320),
- butilidrossitoluene (E321).
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