Le
piante rappresentano un bene estremamente prezioso per la sopravvivenza
dell'uomo e di tutte le forme di vita presenti su questo pianeta. L'uomo è nato
e si è evoluto nutrendosi di esse, imparando nel tempo a conoscerle, differenziando
quelle commestibili dalle specie velenose. Dagli albori dell'umanità fino
ad oggi, si sono specializzate
all'interno della società, persone capaci di individuare le piante con
particolari proprietà benefiche e di utilizzarle a scopo curativo.
Oltre che per l'alimentazione umana, abbiamo anche imparato ad utilizzare le piante a scopo energetico.
Gli
organismi vegetali hanno sviluppato una grande ed esclusiva capacità: quella di
produrre sostanze organiche endogenicamente. Per questo sono definite autotrofe. Esse utilizzano l'anidride
carbonica presente nell'atmosfera e che acquisiscono attraverso le foglie,
l'acqua che prelevano dal sottosuolo grazie alle radici, e l'energia solare che
assorbono grazie alla clorofilla. Elaborano queste tre componenti, assieme ai
minerali assorbiti dal terreno, producendo sostanze organiche, ovvero molecole
e composti indispensabili per la formazione dei tessuti e per le attività
metaboliche vitali e secondarie.
Si
potrebbe riassumere questo processo in una formula:
CO2
+ H2O + energia solare = sostanze organiche
che
vale a dire:
anidride
carbonica + acqua + radiazione solare = sostanze organiche.
Approssimativamente,
dopo qualche decina di anni, le piante da legno ed in particolare gli alberi,
muoiono. Il loro legname viene raccolto ed utilizzato per produrre energia
attraverso la combustione. Il calore che ne deriva è utilizzato per riscaldare
gli ambienti o per cucinare pietanze, tra cui i vegetali stessi.
Quando le piante
muoiono, se non rimosse, vengono decomposte ed entrano a far parte del suolo e
del sottosuolo e dopo milioni di anni vanno a costituire i combustibili fossili
come il carbone ed il petrolio, oggi impiegati per la produzione di energia ed
altre innumerevoli applicazioni.
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