mercoledì 13 febbraio 2013

Schema di coltura con biotecnologie


Si parte da una fonte vegetale selezionata.

1) Viene attuato un espianto, ovvero, si prende dalla pianta una porzione da tessuti primari (come foglie, fusto, cotiledoni...).

2) E' necessario assicurare l'assenza di patogeni, per questo si procede con un processo di sanitizzazione.

3) Il tessuto viene messo in coltura in terreno solido in piastra Petri. Questa coltura origina la crescita di un callo, parte del quale viene trasferito in terreno liquido (bioreattore)


A questo punto abbiamo due colture parallele, una in terreno solido (Petri), una in terreno liquido (bioreattore).
- La coltura in bioreattore viene usata per la produzione di principi attivi e di biomasse, e per le biotrasformazioni.  Per biomassa s'intende, nello specifico, una coltura di cellule su scala industriale, finalizzata alla produzione di uno specifico principio attivo. La biotrasformazione è una tecnica che prevede le sfruttamento di un determinato corredo enzimatico allo scopo di modificare in un certo modo molecole d'interesse.

terreno liquido
Bioreattori (foto: www.cheresources.com)

- La coltura in terreno solido è finalizzata alla crescita del callo ed al miglioramento agronomico delle piante d'interesse, ad esempio accelerando enormemente i tempi naturali delle tecniche di selezione.

coltura piastra petri
Coltura in terreno solido

Riassumendo, in terreno solido si prepara, si accresce e si migliora il materiale, in terreno liquido si produce il principio attivo o le sostanze d'interesse.

In seguito dalla coltura in terreno solido si effettua un espianto che, dopo essere stato sottoposto al processo di sanitizzazione, viene messo in una nuova piastra Petri, ricominciando il ciclo di produzione di materiale o di miglioramento genetico.

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