lunedì 7 ottobre 2013

Chemiosistematica


chemiosistematica
Giardino botanico
Con chemiosistematica, o chemiotassonomia, si definisce un metodo di classificazione fondato su parametri chimico-biologici. La chiave analitica di questo sistema è fondato sull’osservazione dei componenti chimici della pianta, in relazione ai quali fornire dati importanti relativi alla traccia filogenetica.
Tale metodo si correla naturalmente anche a metodi di classificazione inerenti l’aspetto terapeutico, in virtù della natura de suoi principi attivi.

Vengono presi in considerazioni tutti gli aspetti chimici:


Metaboliti secondari

Si può operare una classificazione in relazione ai principi attivi principali della pianta, ad esempio suddividendo in 5 punti come i seguenti:
- composti volatili, tipici ad esempio delle droghe essenziere e presenti nella composizione di oli essenziali, come mono- e sesquiterpeni, ma anche composti solforati come gli isotiocianati delle crucifere;
- composti deterrenti come alcaloidi, cianogeni, iridoidi, diterpenoidi, il cui scopo principale è la difesa dai predatori;
- pigmenti, tra cui antocianine, carotenoidi, flavonoidi, betalaine;
- metaboliti di accumulo come zuccheri, acidi grassi, polioli;
- metaboliti di difesa: le fitoalessine, molecole antimicrobiche che la pianta produce quando recepisce l’attacco di un patogeno, ad esempio un fungo.

Differenze metaboliche

Si distinguono in vie primarie, secondarie e degradative.
Ad esempio, per quanto concerne le vie metaboliche primarie, si osservano le differenze nella biosintesi della clorofilla e nel funzionamento della fotosintesi: piante a C3, piante a C4, piante a CAM.
Per la vie secondarie si considerano ad esempio le differenze negli isozimi dello scichimato.
Infine per le vie degradative, ad esempio, le reazioni di coniugazione.

Macromolecole

Si osservano proteine, acidi nucleici e polisaccaridi.
Proteine: sono prese in considerazione le variazioni nelle sequenze aminoacidiche, il comportamento nell’elettroforesi e negli studi sierologici.
Acidi nucleici: si osservano le differenze nella sequenza delle basi attraverso tecniche di ibridizazione.
Polisaccaridi: si osservano le differenze dei monomeri polisaccaridici

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