mercoledì 9 ottobre 2013

Determinazione di elementi estranei alla droga



Questo metodo di riconoscimento si attua quando la droga è ancora intera, prima che venga polverizzata.
Ci si deve accertare dell’assenza, per quanto possibile, di organismi contaminanti che possono ancora deteriorare la droga, come, ad esempio:

- muffe,
- insetti,
- vari altri tipologie di parassiti,
- larve.

muffe-insetti-parassiti-larve
Una volta verificata la massima preservazione da questi elementi, si indaga la presenza di altri elementi estranei che possono essere:


- organi estranei, ovvero materiale appartenente alla pianta madre, ma indesiderato ai fini della destinazione della droga, come l’estrazione di determinati principi attivi: ad esempio se l’organo d’interesse è la foglia, sono considerate organi estranei tutte le altre parti di pianta, anche se dello stesso cultivar.
- materiale estraneo, cioé qualsiasi elemento minerale o vegetale che non sia esattamente quello desiderato e che non appartiene alla pianta madre: parti di altre piante, terra, detriti, ecc..

La percentuale in peso degli elementi estranei nel loro complesso non deve superare il 2%, a meno di particolari e specifiche indicazioni.

Metodo

1 - Si pesa una certa quantità di droga come indicato nella Farmacopea Ufficiale Italiana, di solito dai 100 ai 500 grammi.
2 - Il campione pesato viene indagato tramite microscopio ottico su strato sottile in modo da identificare tutti gli elementi estranei possibili.
3 - Si separano meccanicamente gli elementi estranei dal resto del campione.
4 - Si pesano gli elementi estranei o il campione residuo,
5 - Si calcola la percentuale in peso: se questa supera il 2% il campione è fuori standard.

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