Vi sono tre tipi di risorse:
- Risorse spontanee (crescita spontanea),
- Risorse coltivate (crescita controllata mediante tecniche agricole),
- Risorse biotecnologiche.
Comparando le risorse spontanee con quelle coltivate otteniamo una panoramica di vantaggi e svantaggi.
La disponibilità delle piante spontanee è in diminuzione mentre è in aumento quella delle piante coltivate, vediamone le ragioni.
Il controllo di qualità dà più garanzie nelle coltivazioni, poiché la popolazione è maggiormente standardizzata ed i semi sono controllati. Questo riguarda sia il contenuto in principi attivi, sia la qualità generale della pianta.
La produzione di piante destinate a benessere o farmaceutica, deve offrire uno standard di qualità minimo imprescindibile e ben definito per legge. Un parametro fondamentale è l'identificazione botanica, certa al 100% nelle coltivazioni, non attendibile con sicurezza nelle risorse spontanee, e questo è un fattore che non è accettato in termini di efficacia e sicurezza.
Nella produzione industriale è essenziale contare sulla stabilità della produzione, sulla possibilità di intervenire selettivamente migliorando le caratteristiche della specie (miglioramento genetico) e di effettuare immediatamente la manipolazione post-raccolta (es. essiccazione), nonché di effettuare una raccolta meccanica. Tutti aspetti possibili solo con la coltivazione.
L'adulterazione involontaria è impossibile nelle coltivazioni, è invece possibile nelle risorse spontanee.
Per contro le piante coltivate, pur migliorando geneticamente in relazione alla produzione di principi attivi, diventano più deboli, meno resistenti ai parassiti, e sempre più distaccate dall'interazione con l'ambiente circostante, diventando, di fatto, specie esistenti solo allo stato coltivato.
Le piante spontanee sono certamente meno adatte ad una produzione fitoterapica, ma dal punto di vista strettamente botanico, sono quelle che garantiscono una genuina evoluzione della specie e lo sviluppo della biodiversità. Biodiversità inibita invece dalle pratiche tradizionali di coltivazione: evoluzione della biodiversità contro disponibilità immediate e non lungimiranti di prodotti standardizzati ad alto contenuto in principi attivi. In realtà i due aspetti potrebbero convivere (e sarebbe un'eccellente soluzione) se non fosse che le risorse spontanee sono in forte diminuzione.
Sono pochi i casi in cui risultino convenienti le colture spontanee.
- Si deve trattare di popolazioni dense ed abbondanti come per Chamomilla recutita in Ungheria o Ammi visnaga in Marocco.
Chamomilla recutita |
Ammi visnaga, utilizzata soprattutto nelle affezioni delle vie respiratorie superiori |
- Le aree devono essere facilmente e rapidamente accessibili per poter procedere con la lavorazione in tempi rapidi, allo scopo di salvaguardare l'integrità del fitocomplesso.
- La raccolta deve soddisfare ampiamente la richiesta.
- La coltivazione sarebbe difficile e rischiosa, ad esempio nel caso di Dryopteris filix-mas e Viscum album.
Felce maschio (Dryopteris filix-mas) |
Viscum album |
Molto interessante!
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